Giovanni Battista Piranesi, Stecher, Zeichner Firmin Didot, Verleger Giovanni Bouchard, Verleger
Trophäe des Octavian Augustus / "Trofeo di Ottaviano Augsto", um 1835 (2. Pariser Ausgabe, Erstausgabe: 1753)
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Giovanni Battista Piranesi, Stecher, Zeichner Firmin Didot, Verleger Giovanni Bouchard, Verleger

Trophäe des Octavian Augustus / "Trofeo di Ottaviano Augsto", um 1835 (2. Pariser Ausgabe, Erstausgabe: 1753)

Giovanni Battista Piranesi, Stecher, Zeichner Firmin Didot, Verleger Giovanni Bouchard, Verleger

Trophäe des Octavian Augustus / "Trofeo di Ottaviano Augsto", um 1835 (2. Pariser Ausgabe, Erstausgabe: 1753)
In: "Trofei di Ottaviano Augusto", Paris um 1835, Tafel 3 [in der Piranesi-Gesamtausgabe, Band 8]

Die Erstausgabe wurde 1753 von Bouchard in Rom verlegt.
In dieser Folge stehen nun Skulptur und Bauornamentik im Vordergrund, wobei diese als Anleitung oder Musterbuch für Künstler gedacht ist. Hierbei beschäftigt sich Piranesi mit den sogenannten "Trophäen des Marius", einer Skulpturenzusammenstellung, die 1590 unter Sixtus V. von der Acqua Giulia auf das Capitol gebracht wurden (vgl. das Capitol in Vedute di Roma). Piranesi führt jedoch detailliert aus, dass diese richtigerweise die Trophäen des Augustus sein müssen. Heute geht die Forschung jedoch davon aus, dass es sich um Teile eines Monuments für Domitian handelt.
Nach dem Tod seines Vaters gibt Francesco Piranesi die Folge im Jahr 1780 erneut heraus und ergänzt sie um fünf weitere Tafeln.
(vgl. Höper, Corinna: Giovanni Battista Piranesi. Die poetische Wahrheit, Stuttgart 1999, S. 160-163, Kat. 9.)

Details zu diesem Werk

Beschriftung

Unterhalb der Darstellung in einer zweiten Platte bezeichnet: "TROFEO DI OTTAVIANO AUGUSTO inalzato per la Vittoria ad Actium, e Conquista dell' Egitto; col mezzo della qual Vittoria assicurossi il possesso dell' Imperio del Mondo. Questo Trofeo, come pure / l' altro (ambi esistenti in Campidoglio) di marmo, di gran mole, di nobilissimo lavoro, furono volgarm. ͭ ͤ chiamati di Mario, da taluni di Domiziano, e da molti attribuiti a Trajano per la simiglianza, che / asseriscono ritrovarsi tra questi ed i Trofei espressi in alcune medaglie dello stesso; come ancora per la maniera di scultura, la quale dicono assimigliarsi a quella della di lui Colonna. Quanto alle due prime opinioni re- / stano facilmente escluse dal leggersi in Plutarco: che i Trofei di Mario rilucevano nell' oro; sicchè per conseguͤnza erano di metallo dorato e non di marmo. In Svetonio; che tutte le Statue, Trofei, Bassirilevi, e quanto fu / eretto in onore di Domiziano, tosto dopo la morte di lui fu fatto gittare a terra per ordine del Senato. La terza quantunque forse la più ricevuta, tanto però è lontana dal vero, quanto è mal fondata so- / pra una inconsiderata simiglianza, come in fatti lo può agevolmente conoscere ogni uno, quaunque volta si le medaglie, e la colonna, che i presenti Trofei con attenta osservazione si ponga ad esaminare. / Poiche scopresi una notabile differenza, non dico per il lavoro, essendo tutti e tre di eccellente maniera, ma per la varietà del componimento, diverso ancora da quello de' trofei più di cinquanta elmi intagliati de' / quali ne pure un solo si trova, che sia simile ad alcuno di questi, che quì fedelmente ho procurato di rappresentare. Osservinsi le Scimitarre e torte e lunghe, le Armature, gli Scudi, gli ornamenti, che si / scorgeranno affatto dissimili da tutto ciò, che in questi nostri Trofei si rav[mit Linie oberhalb]isa. Dal che mi fo lecito asserire, che le Spoglie de' presenti Trofei essendo diverse da quelle e delle medaglie e della Colonna / dinotino altre nazioni diverse da quelle, che sono state debellate da Trajano, a cui perciò non douersi attribuire i Trofei presenti, ma bensi ad Ottaviano Augusto, come sotto l' altro Trofeo sarà dimostrato."; unterhalb davon rechts signiert: "Piranesi Architetto dis. ed inc."

Oberhalb der Platte rechts nummeriert: "86" (Bleistift); innerhalb der Platte oben rechts nummeriert: "34" (Bleistift)

Werkverzeichnis

Focillon 136; Wilton-Ely 271; Höper 9.4

Provenienz

Erworben 1915: Antiquariat Joseph Baer & Co., Frankfurt a. M.