Giovanni Battista Falda, Stecher Gian Giacomo de' Rossi, Verleger
Widmungsblatt an Mario Chigi, 1665 - 1667
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Giovanni Battista Falda, Stecher Gian Giacomo de' Rossi, Verleger

Widmungsblatt an Mario Chigi, 1665 - 1667

Giovanni Battista Falda, Stecher Gian Giacomo de' Rossi, Verleger

Widmungsblatt an Mario Chigi, 1665 - 1667
In: Falda, Giovanni Battista: Il secondo libro del novo teatro [...] Roma, s.a., Tafel 2

Details zu diesem Werk

Beschriftung

Unterhalb der Darstellung bezeichnet: "All’Ill.mo et Ecc.mo Sig.re Prencipe Don Mario Chigi. / Quando finsero, Ecc.mo Sig.re non senza senso, e senno le fauole, che dalle pietre tolte al Parnaso fusse l’Huomo risormato, e col foco al sol rapito anco nel suo loto animato parue uno / sbozzo di Roma da Alessandro Settimo, quasi che da sassi dè suoi Monti, e col raggio della sua Stella dà suoi diluuij aninata, e dà suoi precipizi risorta. Nè potrà non dirsi di / Parnaso, doue non è sin dalla sua giouinezza mancato alle Muse, et a Poeti l’Apollo; nè luce del sole quella, che nel’uno, e l’altro Mondo serue di Lucifero, e d’Espero per illustrarli. / A queste, che posso dire o statue, o ruine animate come è toccato anco a V. E. il dar colla mano, è colla uista il fiato el moto; cosi anco alle mie stampe il raccorne non sò se l’ombre, / o l’imagini, che diuenute sotto il suo Nome piu ferme, e piu chiare non possono non riuolgersi a quel’ascendente, et aspetto, dal quale trassero il lume, e lo spirto. Se l’uno e / l’altro hauessero sortito quelle, che da altra fucina sono nouamente uscite alla luce, non harrebbono hor bisogno nè di Deucalione, nè di Prometeo, che infondesse / loro l’anima, e la figura; e le richiamasse piu come aborti, che come parti alla uita. Perche questa le mie conseruino inunortale, degnisi V. E. fargliene sicurtà col suo scudo, / sotto di cui come a coperto l’espongo, et all’E. V. profondissimamente m’inchino“; unterhalb davon rechts bezeichnet: „Vmilissimo e Deuot.mo feruo Gio. Iacomo Rossi D. D. D.“

Provenienz

Alter Bestand der Bibliothek; vor 1887 erworben; vgl. Archiv 347, "Kupferwerke", Nr. 297